sabato 3 luglio 2010

I soliti catastrofisti



Quello che vedete qui sopra è un grafico storico della concentrazione atmosferica del metano (fonte). A un certo punto, sembrava che si volesse stabilizzare, ma negli ultimi anni ha preso una netta tendenza a risalire. Il metano, a differenza del CO2, non viene generato dalla combustione dei fossili, per cui questo aumento potrebbe essere un effetto di ritorno (un "feedback") del riscaldamento planetario in corso. Non si può escludere che sia un'indicazione che la "bomba a clatrati" sta cominciando a esplodere. Ovvero, l'aumento potrebbe indicare che lo scioglimento dei ghiacci sta portando al rilascio di grandi quantità di metano intrappolato in forma di idrati (o clatrati). Il metano è un gas serra molto più potente del CO2 e questo rilascio potrebbe auto-intensificarsi, portando a un riscaldamento globale enormemente più rapido e disastroso di qualsiasi cosa che i modelli abbiano previsto finora. (vedi qui, qui e qui).

Ovviamente, soltanto i soliti catastrofisti potrebbero pensare a una cosa del genere.



Dal blog "The Cost of Energy"  di "Lou" (traduzione di Ugo Bardi)

Da un paio di anni sto facendo un esperimento informale. Ho chiesto a persone che conosco personalmente, o che sono "amici elettronici" dove pensano che siamo diretti sui fronti del clima e dell'energia. Ho scelto soltanto persone che, per quello che ne posso dire, sanno veramente qualcosa a proposito di uno o entrambe gli argomenti e sono qualcosa di più di qualcuno che dice la sua online. Ho cercato persone con una rosa di vedute piuttosto ampia e non ho selezionato gente che la pensa come me. Le regole di base erano che io non avrei mai rivelato quello che una certa persona aveva detto, indipendentemente dall'attribuzione, o identificato nessuna delle persone alle quali avevo fatto le domande.

Ho trovato sorprendenti i risultati. Solo in un caso le vere impressioni della persona corrispondevano alle sue espressioni pubbliche, ma in questo caso queste erano molto pessimistiche. In tutti gli altri casi la risposta è stata da un po' più pessimistica a significativamente più pessimistica di quanto la persona non apparisse pubblicamente. Mentre alcune delle persone alle quali ho chiesto sarebbero riconoscibili ai lettori di questo sito, nessuno di loro era un politico o uno scienziato di altro profilo (mi piacerebbe enormemente avere la possibilità di una conversazione privata col presidente Obama, alcune figure chiave del Senato degli Stati Uniti, climatologi, eccetera, e sentire che cosa loro pensano veramente di queste cose dopo che si sono surbiti un cocktail robusto o altre forme potenti di solventi di inibizioni. Chiunque abbia le connessioni che potrebbere fare avvenire una cosa del genere, mi mandi un e-mail)


Non voglio saltare a nessuna conclusione sul fatto che "gli esperti sanno che siamo fottuti e hanno paura di dirlo" sulla base di un campione così piccolo e decisamente non scientifico. Ma mi fa impressione pensare a quanto ci stiamo sforzando per evitare di arrivare a certe conclusioni ovvie e terrificanti.