mercoledì 8 dicembre 2010

La finestra di Overton nel dibattito sul clima

Lo spettro di opinioni dei professionisti nel dibattito climatico secondo Michael Tobis nel blog "only in it for the gold". La "Finestra di Overton" è definita dal rettangolo che copre la frazione di opinioni che viene riferita sui media. (link)

La scienza della propaganda non è meno sviluppata di quanto non lo siano le cosiddette "scienze esatte". La capacità di manipolare la pubblica opinione per mezzo dei media sfrutta magistralmente le umane debolezze con una serie di tecniche sofisticate ed efficaci. Una di queste tecniche è la manipolazione della cosiddetta "finestra di Overton", di cui ho parlato in un post precedente (link).

La finestra di Overton copre tutto quello che si può esprimere pubblicamente sui media in un certo campo. Al di fuori della "finestra" ci sono opinioni estreme e impresentabili, dalla giustificazione della pedofilia alla promozione del sacrificio umano. Spostare la finestra di Overton è una tattica ben nota di manipolazione dell'opinione pubblica. Come esempio, ho citato il caso di quel politico che voleva bruciare i bambini zingari. E' un'opinione estrema che può essere vista come un'azione mirata aspostare la finestra delle opinioni sugli zingari verso una certa direzione. Il fatto che ci sia chi sostiene che bisogna bruciare gli zingari rende moderata l'opinione che è opportuno "soltanto" chiuderli nei campi di concentramento.

Nel caso del clima, la finestra definisce un altro tipo di opinioni estreme; per esempio sostenere che sta per arrivare una nuova era glaciale rende accettabile un'opinione di attendismo sul problema climatico. che è poi quello che le lobby dei combustibili fossili vogliono. Vista la situazione, ragionare sulla finestra di Overton ci apre nuove prospettive sulla gestione del dibattito.

Michael Tobis ha elaborato alcune considerazioni su questa faccenda e ci mostra l'andamento delle opinioni "professionali," sovrapposte alla finestra di Overton. Ci sono due aree separate, una è quella delle fondazioni di destra ("right wing think tanks") e l'altra quella dei climatologi. Le due aree non si sovrappongono quasi per niente e i media ("popular press") tendono a riportare con peso uguale le due opinioni in una finestra di Overton approssimativamente quadrata.

Il risultato è che il pubblico rimane perplesso: la maggior parte delle persone non riescono a percepire la differenza fra la scienza vera e la parodia della stessa come ci viene presentata dai negazionisti politicizzati.Questo è quello che vogliono le lobby che stanno cercando di evitare che si faccia qualcosa per evitare i cambiamenti climatici

Queste considerazioni sono un'introduzione al tipo di cose che dovremmo considerare nel dibattito sul clima per combattere ad armi pari con i nostri avversari.  Per esempio, dal diagramma di Tobis si evince, a mio parere, che non dobbiamo fare l'errore tipico dell'IPCC, quello di sorvolare sulle ipotesi più disastrose per paura di passare da catastrofisti. Così facendo, spostiamo la finestra di Overton verso la direzione sbagliata.

Noi non siamo specialisti di propaganda, loro si - però stiamo imparando anche noi.


Michael Tobis è un climatologo texano; se guardate la sua foto nel suo blog sembra che sia venuto fuori da un film con John Wayne. Però è uno dei climatologi che si pone più spesso la domanda sulle tecniche di diffusione dell'informazione, sul significato del dibattito e sui metodi usati contro la scienza dai negazionisti. Il titolo stesso del suo blog "Only in it for the gold" (ovvero: "ci sono dentro soltanto per l'oro") allude all'accusa fatta spesso ai climatologi di essersi inventati il cambiamento climatico come un complotto mondiale per ricevere lauti contratti di ricerca. Un blog da seguire.


Il Blog "Only in It for the Gold"
Post di Ugo Bardi sulla finestra di Overton