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sabato 14 gennaio 2023

Qualcosa sta andando storto nella testa della gente. Sarà colpa della farina di insetti?


Non so cosa ne pensate voi, ma qui c'è qualcosa che decisamente non va. State a sentire Maurizio Gasparri che, in un discorso al senato, tira fuori che la guerra di Crimea fu nel 1861-63 (invece fu dal 1853 al 1856), che l'Italia allora non c'era (ma nel 1861, l'Italia c'era!!), e che fu combattuta dal "Regno di Piemonte" (che si chiamava, invece, "Regno di Sardegna"). Gasparri si è poi scusato parlando di un "lapsus". Certo, alle volte uno si può sbagliare, ma che un senatore della repubblica in un discorso ufficiale dica che lo stato italiano non esisteva proprio nell'anno in cui fu creato, il 1861, è leggermente preoccupante.  

Da quello che si vede nel filmato, sembra che Gasparri parlasse "a braccio", anche se aveva in mano delle note o degli appunti. Quindi, non possiamo dare la colpa a quelli che gli hanno scritto il discorso.  Gasparri ha 66 anni, non abbastanza per pensare a un inizio di demenza senile. Che cosa allora? Sarà per caso la farina di grillo (*) che ha strani effetti sulla mente umana?

E non è solo il caso di Gasparri. Leggetevi un post recente sul blog di Nicola Porro, dove Franco Battaglia si ingegna a demolire da solo un secolo di lavoro da parte di migliaia di climatologi esperti. E lo fa buttando giù qualche equazione a modo suo, sbagliando tutto (**). Fra l'altro, dimenticandosi di un esponente alla quarta potenza della temperatura che ha corretto soltanto quando un lettore glie lo ha fatto notare. E pensare che l'equazione corretta del clima l'aveva sviluppata per primo Svante Arrhenius, nel 1896, che era un chimico fisico proprio come Battaglia. Adesso, Arrhenius si starà rigirando nella tomba a pensare a cosa ha combinato un suo discendente intellettuale. Non sarà mica che anche Battaglia ha mangiato un po' di biscotti alla farina di grillo? 

Per non parlare della serie incredibile di fesserie che i televirologi e i politici ci hanno raccontato durante la pandemia. Vi ricordate di quella che diceva "distanti oggi per riabbracciarci domani"? Lo diceva Giuseppe Conte. Ci avevano detto che i lockdown dovevano durare al massimo due settimane. O quella dell'anno scorso di Enrico Letta che ci diceva che "in qualche giorno le sanzioni economiche porteranno al collasso l'economia russa"?

Non sappiamo le ragioni, ma mi sembra che la quantità di gente che parla a vanvera stia aumentando in modo preoccupante -- forse addirittura esponenziale, come si diceva del Covic. Basta solo leggere i commenti all'articolo di Franco Battaglia per rendersene conto. E la tendenza era cominciata anche prima che venisse di moda la farina di grilli. Qualunque cosa stia succedendo, speriamo bene, perché qui mi sa che stia andando sempre peggio. 


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(*) Per quelli che non sanno cos'è la farina di grillo, è una roba che va molto di moda adesso come additivo proteico agli alimentari, e c'è chi dice che ha effetti deleteri sulla salute mentale. 

(**) So che qualcuno di voi si domanda cosa ha sbagliato esattamente Franco Battaglia nel suo articoletto. Diciamo che è un tale guazzabuglio di cose sbagliate e strampalate che non sai dove cominciare a metterci le mani. Ma proviamoci, solo per divertimento. L'errore principale è quando lui tira fuori un'equazione che attribuisce all'IPCC e la scrive come ΔG = 5.67ΔT + 342Δa. Non si sa dove l'abbia tirata fuori (ah... il fastidio di linkare alle proprie sorgenti di informazione, che barba!), ma se guardate dove la faccenda viene descritta, troverete che l'equazione corretta è ΔG = 3.22ΔT. (Δa si può prendere come uguale a zero in prima approssimazione). Dato che un raddoppio della concentrazione di CO2 porta a una forzante di 3.7 W/m2, ne consegue un aumento di temperatura di circa 1.2 C. Questa stima però non tiene conto dell'effetto del vapore acqueo, un gas serra anche quello, per cui il coefficiente di ΔT è più piccolo (o, se preferite, la forzante climatica è più grande). Il risultato è un aumento di temperatura stimato di circa 3 gradi, che va abbastanza d'accordo con i risultati dei modelli climatici dettagliati e con i dati sperimentali. Ma siccome Battaglia non ha capito il ruolo del vapore acqueo, i conti non gli tornano e lui attribuisce la discrepanza all'effetto dell'albedo, che però è tutta un'altra cosa. Alla fine, Battaglia sostiene che "sembra che all’Ipcc abbiano seri problemi con la fisica elementare!" Ma non è l'IPCC che ha questi problemi, è proprio lui, Franco Battaglia, che ce li ha. Per non parlare di molte altre cose nell'articolo che non stanno né in cielo nè in terra, ma lasciamo perdere e godiamoci qualche biscottino di farina di grillo per rilassarci. 



mercoledì 18 dicembre 2019

Il dibattito sul clima Inteso come guerra totale




Mi raccontava un mio conoscente di quando era finito in galera accusato di vari reati amministrativi (ma era per ragioni politiche - sono sicuro). Mi ha detto che ha fatto un'esperienza molto interessante, fra le altre cose a Sollicciano (il penitenziario di Firenze) i detenuti fanno dell'ottimo formaggio.

Ora, non so se io vorrei andare in galera per il gusto di fare esperienza -- o magari per un po' di formaggio. Ma forse avevo qualcosa di simile in mente quando, l'altro giorno, mi sono messo all'anima di partecipare a un dibattito televisivo di una trasmissione chiamata "Byoblu" condotta da Claudio Messora. Forse quello che mi ha attirato è il vecchio detto "Molti Nemici -- Molto Onore" (detto anche: "siamo circondati, ora possiamo colpirli in ogni direzione!"). Trovate qui la registrazione.

Nel dibattito, certamente avevo di fronte molti nemici: una bella selezione dei rappresentanti dell'anti-scienza del clima in Italia: Franco Battaglia, Uberto Crescenti, ed Enzo Pennetta. E già eravamo a tre contro uno. In più il conduttore ha condito il tutto con il famoso e disgraziatissimo intervento di Carlo Rubbia del 2014 sugli elefanti di Annibale (e siamo a quattro contro uno). Per finire, Messora stesso era chiaramente di parte usando spesso termini come "catastrofisti" e "allarmisti" ma ancora peggio era un suo sodale che collaborava alla moderazione che era anti-scienza in modo addirittura vergognoso. C'era anche il collega Marco Rosa-Clot, che è una persona seria e competente, ma che non è convinto della relazione umana con il clima, quindi non era propriamente un alleato. Insomma, 6 contro 1.

Com'è che mi sono messo in una cosa del genere? Non lo so -- forse mi sono immaginato di essere un samurai di quelli dei film che fa fuori cinque o sei nemici uno dietro l'altro con una serie di colpi di spada. Comunque, vi racconto come è andata.

Allora, per prima cosa, non è stato difficile gestire Crescenti -- geologo con buone credenziali accademiche ma che non ha capito niente di scienza del clima. Mi è dispiaciuto fargli fare la figura del vecchio pensionato che si lamenta che non ci sono più le mezze stagioni, ma è quello il suo livello.

Per quanto riguarda Pennetta, è uno che si interessa di esoterismo, UFO e robe del genere, occasionalmente cimentandosi a criticare la scienza del clima. Diciamo che non è, come dicono gli americani, "il coltello più affilato nel cassetto." Qui, mi ha letteralmente messo la testa sul ceppo davanti, facendo l'errore di attaccarmi su un campo in cui lui non è familiare, quello delle pretese "previsioni sbagliate del Club di Roma." E' finito maciullato dalle sue stesse fesserie.

Poi c'è stato il clip di Rubbia -- quello famoso del 2014 in cui parla degli elefanti di Annibale e inanella una serie di fesserie sul clima da far rizzare il pelo ai licaoni. Anche qui, è stato abbastanza facile gestirlo facendo notare come Rubbia stesso alla fine del clip abbia dichiarato che era necessario ridurre le emissioni di CO2. Su questo mi ha dato una mano anche il collega Rosa Clot.

Per quanto riguarda il tirapiedi di Messora, ha avuto il coraggio di chiedermi se facevo parte di una setta esoterica gnostica che odiava l'umanità (è vero! Lo trovate nel clip). Non gli ha portato bene.

E veniamo a Franco Battaglia. Qui, le cose non sono andate altrettanto bene. Battaglia, in effetti, è stato molto furbo: sapeva benissimo che se mi avesse tirato fuori qualcuna delle sue tipiche uscite sul clima, tipo la "hot spot troposferica" o la candela accesa nella stanza, l'avrei fatto a pezzi. Invece, ha usato una tecnica inteligente, attaccando da una direzione inaspettata. Ha tirato fuori una dichiarazione di non so più quale politico europeo e mi ha chiesto se secondo me 300 miliardi di euro erano sufficienti per ridurre le emissioni di CO2 del 50% al 2050. E ha condito la domanda con la richiesta "risponda si o no."

Ora, questo tipo di tattica ("risponda si o no") è spesso molto efficace nei dibattiti. Chi la usa ottiene in primo luogo di posizionarsi come leader nel dibattito, poi mette in difficoltà l'avversario se questo cade nella trappola. In questo caso, se io avessi risposto di si, Battaglia avrebbe risposto con la sua tiritera "adesso facciamo un po' di aritmetica" per dimostrarmi che aveveo torto. Se gli avessi risposto di no, avrebbe detto, "allora è d'accordo con me." e via con la tiritera.

Quando ti mettono di fronte al "risponda si o no," la cosa migliore è reagire in modo creativo. Avrei potuto rispondere, "le rispondo solo se lei promette di rispondere si o no a una mia domanda" e poi chiedergli se lui è pagato dall'istituto Heartland (questo è un suo grosso punto debole). Invece, vi devo confessare che Battaglia mi ha preso un po' di sorpresa. Ho reagito contrattaccando, "lei non ha nè l'autorità nè la competenza per farmi queste domande." Al che, tutto gongolante, lui ha detto "Bardi si rifiuta di rispondere," per poi partire con la tiritera. E su questo scambio va detto che ha vinto lui -- perlomeno come effetto sugli ascoltatori un po' più sprovveduti.

Poi, viceversa, ho avuto la buona idea di suggerire al moderatore di fare intervenire Rosa Clot che è un grande esperto di fotovoltaico e, pacatamente, ha demolito le argomentazioni di Battaglia. Il resto non ha molta storia. Nel complesso, credo di essere stato abbastanza efficace, lo si vede dai commenti rabbiosi che sono arrivati. Vuol dire che ho colpito abbastanza duro.

E ora vediamo se possiamo imparare qualcosa da questa esperienza.

1. Per prima cosa, la pochezza scientifica dei critici della scienza del clima è impressionante. Se vi piace vincere facile, vi suggerisco di dibattere con questi qui, tipo Crescenti o Pennetta, che oltre a non capire niente di clima sono anche scarsi come capacità di dibattito. Pensate a qualcosa tipo Conan il Barbaro che affronta in duello il ragionier Castracipolle di Varazze, ecco, qualcosa del genere.

2. Ma il punto 1 (vincere facile) è valido soltanto se siete in grado di avere spazio per ribattere e far valere il vostro punto di vista. Se il moderatore non vi lascia spazio, è un altra storia. E' più o meno quello che è successo a Emiliano Merlin in un recente dibattito dove Crescenti ha avuto un'ora e lui lo hanno zittito. E' successa la stessa cosa anche a me un paio di volte in dibattiti televisivi: quando ho detto qualcosa che non è piaciuta al conduttore, mi hanno tolto la parola e non me l'hanno più ridata. Anche a loro piace vincere facile, ovviamente. Quindi, attenzione: in queste cose ci sono sporchi trucchi. Neanche Conan ce la fa se gli dai una spada di cartone e gli leghi insieme le stringhe delle scarpe.

3. Come ho detto già altre volte, il dibattito scientifico sul clima è ormai completamente sparito. Si è trasformato in un dibattito politico. Questo vuol dire che per quanto possiate schiacciare il vostro avversario con argomenti scientifici, il pubblico si dividerà comunque in fazioni a seconda della loro posizione ideologica. Questo è normale: quando uno va alla partita, tifa per la propria squadra, non per la squadra che gioca meglio. E quindi non vi fate illusioni di poter convincere nessuno usando la scienza. Lo si vede anche dai commenti al video di Messora, tutti a senso unico contro la scienza del clima. Così è la vita.

4. Il dibattito politico segue delle regole molto diverse dal dibattito scientifico. In politica sono ammessi colpi bassi, insulti, attacchi personali, bugie, mezze verità, e cose del genere. E' guerra totale: non si usa il fioretto, ma la mazza ferrata. Dovete starci molto attenti ed essere preparati a rispondere e non è ovvio che uno che non fa di mestiere il politico o il giornalista sia in grado di reggere il confronto con i professionisti.  Una tattica usata con successo da Stefano Caserini è stata di mettere delle regole rigorose prima del dibattito. Però non funziona sempre.

5. Un dibattito di un'ora e mezzo come quello di cui vi ho parlato, ti succhia talmente tanta energia psichica che ti lascia abbacinato per un paio d'ore e ci vuole un giorno intero per riprendersi. E non leggete i commenti che vi fanno, rischiate la depressione. Diciamo che è un po' come andare a vedere un film dell'orrore -- siete contenti quando finisce e vi sentite sollevati perché era solo fantasia. Salvo che questi qui che incontrate nel dibattito sono veri!


E arriviamo alle considerazioni finali. Vale la pena impegnarsi in dibattiti di questo genere? Onestamente, non sono sicuro della risposta. Non sarebbe meglio semplicemente ignorare questa gente? Forse si, certamente per persone come Crescenti o Zichichi si applica il principio di aspettare sulla riva del fiume. Ma è anche vero che persone come Franco Battaglia si stanno rivelando molto pericolose. Battaglia è uno che ha capito moltissimo di come funziona la comunicazione, è un tizio parecchio intelligente che usa tutte le tattiche e i trucchi del caso e risulta molto efficace, soprattutto con un pubblico meno esperto e più facilmente influenzabile. Del resto, è il suo target specifico, su questo ha imparato da Silvio Berlusconi.

Il problema è che Battaglia si sta guadagnando una certa visibilità in Italia come contributore abituale del blog di Nicola Porro sul "Giornale".  E questo può fare grossi danni a tutti quanti. Credo che dovremmo impegnarci a controbattere a queste cose sui media ad alta diffusione, non solo su siti di qualità come climalteranti.it, ma che sono pochissimo diffusi in confronto. Il dibattito sta diventando sempre più serrato e anche più duro: ne va della nostra sopravvivenza. Dovremmo cercare di impegnarci di più per controbattere l'ondata dell'anti-scienza. 



Ultima nota: volevo ringraziare Claudio Messora. In un certo senso, mi ha teso una trappola, ma è anche vero che è stato onesto dicendomi prima chi erano gli altri partecipanti (a parte il tale dell'esoterismo gnostico, ma, vabbé, sorvoliamo). Poi, mi aveva promesso che mi avrebbe dato spazio nel dibattito e lo ha fatto. Quindi, bene così, come dicevo è stata un'esperienza interessante, anche se non mi sono guadagnato nemmeno una fettina di formaggio. Volendo, ci si potrebbe anche riprovare!






    


lunedì 25 luglio 2011

Franco Battaglia: non è questo il modo di dargli torto


Mi sono accorto oggi che c'è un gruppo di facebook con il titolo "Franco Battaglia va sbugiardato e radiato dall'Università"

Scusate, ma non ci siamo proprio. Va bene per "sbugiardare" Franco Battaglia - ovvero dimostrare che ha torto. Sono il primo a non essere d'accordo con lui e lo dico spesso (per esempio, di recente in questo post). Ma non va bene inneggiare a cacciarlo via dall'università.

Questa è intolleranza ideologica nella sua forma più deleteria. A intruppare gli universitari nell'ideologia corrente da noi ci pensavano già i fascisti al tempo della richiesta del "giuramento di fedeltà al partito fascista". E ci sono tanti altri esempi, dalla "caccia alle streghe" degli anni '50 negli Stati Uniti alla "Rivoluzione Culturale" in Cina, per non parlare di Stalin e delle sue purghe. Insomma, sono esempi che dovremmo cercare di evitare di ripetere.

Io stesso mi trovo ad avere a che fare con una banda di deficienti che non sono d'accordo con quello che dico sul cambiamento climatico e per questa ragione mi insultano, mi danno di nazista e invocano a gran voce il mio licenziamento. Andate a vedere i commenti a questo post e vi renderete conto di come si possa cadere in basso a furia di ideologia settaria. Altri miei colleghi sono stati insultati e vilipesi sul web per le loro opinioni.

Certo, chi non ha altro argomento che l'insulto finisce per dare ragione all'insultato e, a lungo andare, questo modo di fare si ritorce contro chi lo fa. Ma non è piacevole per nessuno ricevere insulti anche se uno cerca di ignorarli. In un post precedente parlavo di quegli imbecilli che non hanno trovato un passatempo migliore che mostrare un cappio a uno scienziato che faceva una conferenza. Da questo dicevo che ci sono abbastanza squilibrati in giro che possono passare dagli insulti sul web alla violenza fisica. E che questi squilibrati esistono, lo si è visto di recente in Norvegia.

Allora, permettete un modesto suggerimento: desistete con questo gruppo di facebook. In primo luogo, è una cosa antipatica, poi fa danni alla causa stessa che vuol sostenere. Se vogliamo sostenere l'energia rinnovabile e la sostenibilità non è insultando Franco Battaglia che otterremo dei risultati.


Ah.... fra le varie cose, ho trovato su facebook un gruppo intitolato "Il Surriscaldamento Globale è una Cazzata" E' inattivo dal 2008 ed è in fase di archiviazione. Anche loro, a furia di insulti, si sono fatti del male da soli!

sabato 30 aprile 2011

Franco Battaglia preso in trappola




Dalla puntata di "Annozero" del 29 Aprile 2011, un montaggio di Dario Tamburrano ("Quinziocincinnato") che mette in evidenza le contraddizioni in cui è caduto Franco Battaglia a proposito di Chernobyl.

La puntata dell 11 Aprile 2011 di "Annozero" ha tutta l'aria di essere stata pensata fin dall'inizio come una trappola tesa a Franco Battaglia. E lui c'è cascato in pieno.

Già l'impressione di Battaglia come personaggio in TV non è per niente buona. Lui se la cava bene con la stampa, dove è molto aggressivo e si gioca bene le sue carte, sia pure entro i suoi limiti. Ma in tempo reale, in TV, Battaglia appare tutta un'altra cosa: è a disagio, appare troppo aggressivo; addirittura petulante. Non trova mai il tono giusto per essere convincente. L'impressione che da è pessima, indipendentemente dalle tesi che sostiene. Ma è proprio sui contenuti che si fa intrappolare da Bonelli che lo coglie in fallo in pieno; dati alla mano. Colpito e affondato, verrebbe da dire. Se poi avessero lasciato campo a Di Pietro con la sua domanda sul curriculum, lo avrebbe fatto a pezzi.

Su questa vicenda, c'è molto imparare. Per prima cosa, vediamo i limiti del personaggio Battaglia, che non riesce mai ad approfondire veramente i temi che tratta con tanta apparente sicurezza. Sulla questione di Chernobyl, non aveva tutti i torti a dire che il primo rapporto UNSCEAR delle nazioni unite parlava di soltanto una cinquantina di morti accertati. Ma la questione di Chernobyl è ben più complessa di così. I danni sono stati immensi - comunque li si voglia analizzare. Bastava andarsi a guardare wikipedia per evitare di lanciarsi a dire che il disastro è stato "una colossale mistificazione mediatica". Insomma, Battaglia è caduto vittima della sua tendenza a ipersemplificare le questioni che tratta. Ha fatto lo stesso errore che fa quando si lancia a criticare l'energia rinnovabile e la scienza del clima sulla base di affermazioni altrettanto infondate di quelle che ha usato per negare la catastrofe di Chernobyl.

Poi, c'è da imparare anche come è facile farsi intrappolare in TV o in qualunque dibattito. Possono essere trappole tese apposta, oppure il risultato dell'andamento del dibattito ma, in ogni caso, il risultato può essere disastroso e l'ho visto succedere molte volte. Ma se uno si informa bene e sa di cosa parla, non farà mai veramente brutta figura. Questo, evidentemente, non è stato il caso di Franco Battaglia ad Annozero.

sabato 25 dicembre 2010

Hagar l'Orribile contro la scienza del clima. I sei errori di Franco Battaglia


In un post precedente, avevo paragonato Franco Battaglia al personaggio del "Joker", il potente e pericoloso nemico di Batman. Tuttavia, dopo che Battaglia è riuscito ad accumulare sei errori in un singolo paragrafo, credo che sia piuttosto il caso di paragonarlo a un personaggio tipo Hagar l'Orribile, il vichingo pasticcione. Qui di seguito, il commento di Stefano Caserini a un recente articolo del Nostro.

Da "Climalteranti"

Il professore da Guinness dei primati
Di Stefano Caserini

....

Il nuovo articolo (di Franco Battaglia) non tradisce le attese: il professore riesce a infilare sei errori in una sola frase relativa al protocollo di Kyoto.

Con il piglio di chi la sa lunga, scrive infatti:

Dovete sapere che questo protocollo, sottoscritto nel 1997 ed entrato in vigore nel 2003, prevede la riduzione delle emissioni del 5% rispetto ai valori del 1997; senonché, oggi quelle emissioni sono invece aumentate, del 5% nella «virtuosa Europa» e del 20% a livello mondiale, rispetto a quelle del 1997“.

Ebbene:
  1. Il protocollo di Kyoto è entrato in vigore nel 2005, il 16 febbraio, e non nel 2003.
  2. L’impegno di riduzione previsto dal Protocollo di Kyoto non è del 5% rispetto al 1997, ma del 5,2 % rispetto al 1990. Il 1997 è solo l’anno in cui il Protocollo è stato approvato, a Kyoto.
  3. L’impegno di riduzione delle emissioni, riguarda solo alcuni paesi (solitamente indicati Annex I, perché elencati in un Allegato del PK) e non tutti i paesi del mondo.
  4. L’Europa non ha aumentato le sue emissioni del 5 %: le ha invece diminuite, sia rispetto al 1990 che rispetto al 1997.
  5. Le emissioni dei paesi Annex I, sono pure diminuite, sia rispetto al 1990 che rispetto al 1997.
  6. Le emissioni mondiali sono aumentate, ma l'incremento rispetto al 1997 è maggiore del 20 % 
In totale sono quindi 6 numeri sbagliati su 7. L’unico giusto è il 1997, l’anno di sottoscrizione del protocollo di Kyoto.

Leggi tutto l'articolo su Climalteranti
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Nota aggiunta posteriormente: un altro errore di Franco Battaglia!
Leonardo Libero invia questa nota alla mailing list di "Nuove Tecnologie Energetiche"
 
Sul Giornale di oggi (24 Dic 2010), Franco Battaglia annuncia che la Svizzera "si regalerà" due nuove centrali nucleari pur avendone già cinque, lascia intendere che così ne avrà sette, il titolista ci casca e stampa "7". Poi, naturalmente, Battaglia non resiste alla tentazione di informare per l'ennesima volta i lettori sul "fallimento tecnico ed economico del fotovoltaico", ma quello è ormai da considerare rumore di fondo 
 
Peccato che il quotidiano svizzero Corriere del Ticino, nel dare oggi (24 Dic) la notizia delle due nuove centrali nucleari, precisi che "i nuovi impianti dovrebbero sostituire quelli esistenti" (tutti e cinque, par di capire). Per cui le centrali nuke elvetiche dovrebbero o rimanere cinque o perfino, potrebbe darsi, ridursi a due. Ma Battaglia ammetterà la cantonata solo dopo che Fini si sarà dimesso da Presidente della Camera.