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domenica 18 gennaio 2015

L'Oceano Minacciato

Da “stateoftheocean.org”. Traduzione di MR (h/t Alexander Ač)

I principali fattori che distruggono la salute dell'oceano

La minaccia più grande alla salute dell'Oceano è il cambiamento climatico, coi i suoi super pericoli gemelli dell'aumento delle temperature del mare e dell'acidificazione. Se avessimo il potere e le risorse per affrontarle da soli, lo faremmo. Ma visto che non possiamo, il compito di IPSO (International Programme on the State of the Ocean) è quello di ridurre gli altri principali stress sull'Oceano – riassunti sotto – per dargli le migliori possibilità di affrontare il cambiamento climatico.

Cambiamento climatico


Sia l'aumento delle temperature del mare sia la sua acidificazione sono destinate a diventare sempre più estreme durante questo secolo, insieme ad altri impatti climatici come l'aumento dei livelli del mare e più frequenti – e più forti – tempeste. L'aumento delle temperature del mare sta già avendo una grande influenza sulla distribuzione delle specie marine e, come per l'aumento delle temperature sulla terraferma, sulla tempistica dei cicli della vita nell'Oceano. Sono anche parzialmente responsabili del fenomeno dello sbiancamento dei coralli, devastando grandi aree delle barriere coralline mondiali. L'acidificazione dell'oceano è un risultato diretto dell'assorbimento di biossido di carbonio da parte dell'oceano. Questo minaccia tutti gli animali e le piante marine che secernono carbonato di calcio come parte della loro struttura. Crediamo che ciò abbia già causato una riduzione della dimensione e dei tassi di crescita di alcuni animali marini.


Soluzione: Ridurre le emissioni di CO2

Sfruttamento eccessivo della pesca

A parte il cambiamento climatico, lo sfruttamento eccessivo della pesca rappresenta la minaccia più grande alla salute dell'Oceano. Stiamo prendendo circa 9.000-10.000 tonnellate di pesce dall'Oceano ogni ora (sulla base di una pesca di 80-90 milioni di tonnellate all'anno). I metodi di pesca usati – così come la vastità del saccheggio – stanno avendo effetti devastanti sia sul pesce cercato sia virtualmente su tutte le creature marine, dagli uccelli marini al corallo. In conseguenza di pratiche di pesca insostenibili, pesci che prima erano abbondanti – come il merluzzo dell'Atlantico nord occidentale – ora sono in grado di produrre solo una frazione del cibo reso in passato. Tuttavia, una recente ricerca ha mostrato che applicando pratiche di gestione preventiva, la pesca può essere sostenibile e fornire cibo alle future generazioni in modo redditizio. I nuovi metodi di gestione della cattura dei pesci marini riconosce che il ruolo della pesca deve essere visto come parte dell'ecosistema. Questo è cruciale, data la richiesta futura che verrà posta sulla catena alimentare da una popolazione mondiale in aumento. Le nuove pratiche sostenibili comprendono lo sviluppo di reti di aree marine protette e sistemi di proprietà della pesca da parte degli stessi pescatori.

Soluzione: Migliore gestione della pesca

Distruzione dell'habitat

Stiamo distruggendo gli habitat marini nell'Oceano e due modi significativi. In primo luogo, quando eliminiamo direttamente l'habitat in questione: distruggendo le comunità del fondo marino come le barriere coralline attraverso pratiche di pesca a strascico, per esempio. E in secondo luogo, quando cambiamo l'ambiente marino attraverso attività che alterano la qualità dell'acqua, rendendola inadatta per molti degli animali marini che hanno precisi requisiti ambientali. Il risultato in entrambi i casi è la perdita di habitat marini che sostengono le specie, le comunità e – alla fine – gli ecosistemi.

Soluzione: Riserve marine

Estrazione

Quando petrolio e gas vengono estratti dal fondo del mare, rilasciano idrocarburi ed altri inquinanti nell'oceano. In aggiunta agli effetti devastanti dell'inquinamento causato dalle perdite di petrolio, il processo stesso di estrazione del petrolio produce sedimenti sottili che vengono rilasciati sul fondo del mare e che possono essere contaminati da fanghi di trivellazione tossici. I sondaggi del fondo del mare che usano metodi acustici per la prospezione del petrolio potrebbero anche danneggiare gli ecosistemi marini tramite gli impatti del suono sui mammiferi marini e sui pesci. Al momento, le società minerarie stanno anche formulando piani per esplorare persino l'oceano profondo per le sue ricchezze minerarie. Ciò include gli habitat come le bocche idrotermali, che sono l'habitat di specie rare ed uniche.

Soluzione: Riserve marine

Inquinamento

Gran parte dell'inquinamento dell'oceano ha origine dall'industria, dall'agricoltura o dalle fonti domestiche sulla terraferma – o scaricate direttamente o che lo raggiungono tramite fiumi e correnti aeree. Il rilascio di liquami e rifiuti negli ecosistemi costieri aumenta direttamente l'attività microbica attraverso il rifornimento di materia organica. Questa a sua volta esaurisce l'ossigeno nella colonna d'acqua e può portare allo sviluppo di “zone morte” nelle acque costiere. In altri luoghi, questo arricchimento artificiale delle acqua costiere causa la diffusione di pericolose fioriture algali che avvelenano l'altra vita marina. In aggiunta, metalli pesanti, Inquinanti Organici Persistenti (IOP), plastica, petrolio e pesticidi hanno tutti effetti devastanti sulla vita marina e vengono trasferiti verso l'alto nella catena alimentare fino ad avere un impatto diretto sulla salute umana.

Soluzione: Riserve marine

Introduzione di specie aliene

Gli ecosistemi marini sono costituiti da specie che interagiscono fra loro, e coi loro ambienti, in modi che si sono evoluti in milioni di anni. Ora, noi trasportiamo le specie marine e le loro larve per enormi distanze e le introduciamo in ecosistemi alieni. Ciò può avvenire deliberatamente o accidentalmente (per esempio quando l'acqua di zavorra viene presa a bordo in una regione viene dispersa in un'altra). In entrambi i modi, questo può mettere sotto grave stress gli ecosistemi se le specie aliene crescono eccessivamente rispetto alle specie native o introducono malattie esotiche. Nei casi peggiori – specialmente se in combinazione con fattori di stress umani, come la pesca eccessiva – gli ecosistemi colpiti possono collassare completamente, come è accaduto nel Mar Nero negli anni 90.

Soluzione: Riserve marine


martedì 29 novembre 2011

New Ice Age: Nessun argomento oltre l'insulto



"New Ice Age" è un blog di ragazzi che si sono convinti, per qualche ragione, che sta per arrivare una nuova era glaciale. Niente di male a sostenere una tesi, ma non va bene che per mancanza di argomenti ricorrano all'insulto gratuito.

Già qualche tempo fa, mi hanno minacciato di morte sui commenti del loro blog. Poi, uno di loro è entrato "sotto mentite spoglie" nei commenti di "Cassandra", per poi vantarsene e insultarmi su "New Ice Age"; facendoci una notevole figuraccia di falso e bugiardo per sua stessa ammissione.

Adesso, trovo sui commenti di un loro post una serie di insulti nei miei riquardi, che includono questo apprezzamento da parte di "Fabio Nintendo."

"lasciate perdere il bardi, che è un uomo che non merita la nostra attenzione.  la cosa peggiore è quello scemo insegna in una università italiana, poveretti i suoi studenti." (link)


Ora, vorrei allertare il gentile "Fabio Nintendo" che questa frase, oltre che essere un tantinello antipatica, è degna di una querela per diffamazione. Suggerirei fortemente agli amministratori di toglierla il prima possibile, come pure altri apprezzamenti simili nei miei riguardi. Non credo che mi metterò a querelarvi (anche se ci sto pensando e probabilmente chiederò il parere del mio avvocato). In ogni caso,  se non state attenti a fare queste cose, prima o poi troverete qualcuno più nervoso di me che vi querela per davvero - e ve lo meritereste.

Più che altro, ragazzi, riuscirete un giorno o l'altro a prendere un atteggiamento da adulti, una buona volta?  Chi volete che vi dia retta se non riuscite a comportarvi da persone serie? 





venerdì 8 ottobre 2010

I blog assassini



Un romanzo che ha come trama una serie di delitti compiuti fra i frequentatori di un blog che avevano un po' esagerato con il "flaming". Beh, vi potete immaginare perchè un amico me lo ha regalato.

Fra minacce di morte, filmini splatter e insulti vari, il dibattito sul clima certamente non manca di emozioni - speriamo solo che non si arrivi dal virtuale al reale!

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Il libro di Jeffery Deaver, francamente, non ve lo consiglio come romanzo. Personaggi ritagliati dal cartoncino bristol, scenari in cartapesta, una trama che sembra fatta con la manovella: un colpo di scena ogni 100 pagine; tutti talmente prevedibili che puoi saltare da uno all'altro senza leggere cosa passa nel mezzo. In più, errore odioso per un romanziere professionista, lo stile lento e pesante. In quei famosi libri dove ti dicono come si scrive un romanzo, la prima regola che ti dicono è quella "show, do not tell" - questo qui dovrebbe tornare a scuola di scrittura creativa. Difettucci non da poco, ma alla fine si fa leggere e la storia ha il merito di essere un tantino originale, con la sua enfasi sul mondo virtuale dei blog e dei giochi on line. Mi sembra di capire chè è una novità nel campo dei romanzi di questo tipo.

giovedì 4 marzo 2010

Michael Mann: siamo alla guerra!

 

Michael Mann, climatologo americano, è noto per i suoi studi sulle temperature del passato basati sull'esame degli anelli di crescita degli alberi. Questi studi hanno portato al grafico noto come "la mazza da hockey": un contributo importante per la scienza del clima, pienamente confermato in studi successivi. Tuttavia, il lavoro di Mann è stato oggetto di una campagna mediatica di demolizione che ha preso come bersaglio anche lo stesso Mann, vituperato, insultato, minacciato e denigrato in tutti i modi possibili. 


Immaginatevi come deve essere la vita di uno come Michael Mann che è continuamente bersaglio di minacce, insulti e offese varie che gli arrivano sia da gente che è pagata apposta per denigrarlo, sia da chi ci si diverte soltanto. Mann è stato messo nella lista dei climatologi che il senatore Inhofe vorrebbe incriminare e mandare in galera. La CNN ha diffuso un video  dove Mann viene mostrato come una grottesca caricatura di se stesso che canta una canzoncina: un operazione propagandistica che ricorda la pubblica demolizione dei dissidenti al tempo dell'Unione Sovietica. Ovunque su internet lo insultano: basta un esempio trovato a caso qui, dove lo definiscono "tricky bastard" (che non credo richieda traduzione). Mann stesso racconta che riceve centinaia di messaggi di insulti e di minacce di morte tutti i giorni non solo per lui ma anche per la sua famiglia.

Deve essere terribilmente duro vivere così per uno che vorrebbe soltanto fare il suo mestiere, quello dello scienziato, e che non ha dietro un partito politico o una lobby potente. E' solo lui, con qualche collega che gli da una mano.

In un intervista di Randy Olson  viene fuori qualcosa della personalità e delle idee di Mann. Qui, Mann dice una cosa fondamentale: c'è una guerra combattuta contro la scienza del clima e gli scienziati. Bisogna che altri diano una mano, altrimenti la guerra si può perdere. Aggiungo io che è una guerra contro la scienza in generale, non solo contro la scienza del clima. Bisogna che ci impegnamo per difendere la scienza, altrimenti rischiamo di perdere tutto quello di buono che abbiamo fatto da Galileo fino ad oggi.

Dell'intervista di Mann, vi traduco un pezzettino. Il resto si trova qui

Robert Olson: Lei pensa che dopo il climategate ci sia una nuova comprensione della serietà della questione dell'attacco agli scienziati, e vede nuovi cambiamenti che si stanno verificando in proposito?
Michael Mann: Sarà sorpreso che posso dargli risposte di una sola parola a entrambe - si e si. Io credo che ci sia, piuttosto in ritardo nella partita, ma meglio tardi che mai , c'è oggi una comprensione che c'è una guerra che si sta combattendo contro la scienza del clima e contro gli scienziati, e se altri non entrano a dar loro una mano, la loro causa potrebbe essere sconfitta.

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RO - Do you think, post-Climategate, there’s a new realization of the seriousness of this issue of attacking scientists, and do you see any new changes happening to address that.
MM - You’re going to be surprised that I can actually give you one word answers on both — yes and yes. I think there is — perhaps a little late in the game — but better late than never — now there is an awareness that there is a war being fought against the climate science and scientists, and if others don’t step in and assist in that war, their cause could be lost.