Visualizzazione post con etichetta monti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta monti. Mostra tutti i post

venerdì 2 dicembre 2011

Tecnocrati

A sinistra, Marion King Hubbert (1903-1989), ideatore del "modello di Hubbert" della produzione petrolifera. Sulla destra, Mario Monti (1943 -), primo ministro del governo italiano. Sembrano condividere un certo stile ed entrambi sono stati definiti "tecnocrati". Traduzione da "Cassandra's Legacy" di Andrea Schenone

Marion King Hubbert previde correttamente molte cose nella sua carriera, soprattutto sulla produzione di petrolio. Ma aderì anche ad un gruppo chiamato i "tecnocrati" che proponeva che i tecnici esperti dovrebbero dirigere i governi. Forse aveva ragione anche per questa previsione, come i recenti avvenimenti in Italia possono suggerire.

Il Professor Mario Monti, è stato nominato dal Presidente della Repubblica quale nuovo capo del governo italiano, in sostituzione del democraticamente eletto, ma disastroso, Silvio Berlusconi. Non sono sicuro se il signor Monti ami essere definito un "tecnocrate", ma il termine si adatta molto bene al suo attuale lavoro. È questo l'inizio di una nuova tendenza? E' troppo presto per dirlo ma, chi lo sa?

Big Gav ha scritto un post interessante su "peak Energy" riguardo l’ascesa di Mario Monti in Italia.

giovedì 24 novembre 2011

Monti, la finanza e la fisica

Guest post di Antonio Zecca


di Antonio Zecca - 24 Novembre 2011


Nessuno sa come funzionano le borse, cosa muove da un giorno all’ altro le quotazioni – nemmeno gli economisti. Del tutto oscuri sono i comportamenti dei mercati finanziari: ogni giorno sentiamo le spiegazioni più fantasiose e più improbabili sul perché le borse europeee sono in calo o in salita, sul perché lo spread con i bund tedeschi è aumentato o diminuito.  Coloro che spiegano - o dovrebbero spiegarci – sembrano brancolare nel buio.

Il mercato finanziario è un sistema composto da un numero altissimo di operatori – di solito indipendenti. Sono legati da un unico obiettivo comune: massimizzare ogni giorno i loro propri guadagni.  Sono “di solito indipendenti” ma talvolta si influenzano a vicenda: se il branco comincia ad andare concorde in una certa direzione, altri si accodano (perché pensano che in quella direzione sia il “foraggio”).  Questo comportamento è descritto nelle scienze fisiche e ingegneristiche come un ciclo di retroazione positiva (positive feedback loop). Un tale ciclo è nella maggioranza dei casi un sistema infausto: produce solo danni. Nel caso della finanza, il ciclo non è per sempre – per fortuna degli stessi mercanti finanziari. Viene rotto per esempio quando nel branco qualcuno si accorge che non c’ è foraggio. Una quotazione in borsa, dopo essere schizzata verso l’ alto, discende altrettanto rapidamente. E’ questo meccanismo di feedback positivo che spiega le fluttuazioni selvagge (alto, basso, alto) che vediamo spesso: sono semplicemente la conseguenza dell’ obiettivo unico e del comportamento a branco degli speculatori.  Le fluttuazioni vengono rese ancora più selvagge dal fatto che il numero di operatori è enorme e molto grande è anche il numero dei segnali che sullo scacchiere mondiale vengono considerati ogni giorno come indicatori di foraggio.

Cosa impariamo da questa analisi?  Impariamo (dovremmo imparare) che se un giorno lo spread diminuisce questo è solo marginalmente attribuibile al fatto che Napolitano ha dato l’ incarico a Monti; e se la borsa di Milano va male il giorno dopo, questo ha poco a che fare con l’ ultimo discorso di Napolitano o di Monti. Bisognerebbe guardare a queste fluttuazioni con un pò più di scaltrezza e con nervi saldi. Domani sarà certamente diverso da oggi.  Ricordiamoci che risultati scientifici affidabili hanno mostrato come buona parte degli operatori che decidono del futuro dei vostri risparmi, sono persone schizzate (per evitare termini più forti);  quando addirittura non lavorano sotto l’ effetto di droghe. E’ esperienza confermata il fatto che non si può ragionare con i pazzi: non possiamo cadere nella trappola di seguire gli schizzati nei loro giochini, giorno per giorno.

E allora, non si può prevedere proprio nulla su quello che succederà alle borse e allo spread? In verità qualcosa si può prevedere basandosi su “principi primi”:  cioè su fondamenti ineludibili dagli speculatori. Una considerazione importante deve essere data alle cosiddette “costanti di tempo del sistema”. Sembrano parole turche, ma invece il concetto è basilare: ogni cosa cambia con tempi suoi propri. La febbre non può salire e né scendere in trenta secondi: ci vuole il tempo per “riscaldare o raffreddare” tutto il corpo;  diciamo un’ ora o due. Non vi potete aspettare che la febbre scenda trenta secondi dopo aver preso una aspirina. La vostra auto non può andare da zero a cento in un mezzo secondo: ci vorranno quei 30 secondi – più o meno. Gli effetti del nuovo governo Monti non si potranno vedere in un giorno o due: bisogna aspettare che le fluttazioni dei mercati finanziari si spengano.  Loro ora ci provano: la Nazione la potete visualizzare come un animale ferito (l’ immagine è molto vicino alla realtà) e gli avvoltoi cominciano a beccare quà e là. Nel caso dell’ animale ci vorrà un giorno per rimettersi in piedi e allontanare gli avvoltoi. Per il caso Monti la mia stima è che non ci dovremmo preoccupare di fare un bilancio sulle altalene dei mercati finanziari prima di una o due settimane. Prima di allora qualsiasi alto/basso sarà solo una fluttuazione e andarci dietro sarebbe preoccupazione inutile: scommetto che in capo a 15 giorni molti avvoltoi saranno andati a beccare altre prede. Lo spread, come gli interessi sui nostri titoli di stato, scenderà a livelli ragionevoli – man mano che l’ Italia risalirà dal discredito mondiale in cui era caduta. Il criterio delle “costanti di tempo” dice qualcosa anche sulla situazione pre-Monti. Nei ultimi due o tre mesi sono passate molte “costanti di tempo” di 15 giorni. Quindi in quei mesi abbiamo assistito alle fluttuazioni (non preoccupanti);  ma abbiamo anche visto la nostra credibilità internazionale cadere in continuazione. Gli avvoltoi hanno visto segnali duraturi di assenza del Governo, di assenza di provvedimenti verso il risanamento dei conti pubblici, assenza di misure strutturali e non – nelle direzioni indicate già dall’ estate da Mario Draghi prima e dalla Comunità Europea.  Sanno bene gli avvoltoi che l’ Italia (l’ animale ferito) fuori dall’ Europa è senza protezione. Si sono scatenati all’ assalto. 

Ora nervi saldi e pazienza: oltre alla consapevolezza che nessuno può pensare di uscire da questa buca senza pagare qualcosa.