martedì 30 novembre 2010

James Hansen e il tipping point climatico


In occasione della visita di James Hansen in Italia, un'illustrazione del principio del "Tipping Point" climatico, ovvero il "cambiamento climatico brusco" di cui Hansen parla spesso.

sabato 27 novembre 2010

James Hansen in Italia


Da "Climalteranti" un articolo di Stefano Caserini che annuncia la visita in Italia di James Hansen, il climatologo americano ben noto per il suo grandissimo impegno nel diffondere l'idea della necessità di ridurre le emissioni di CO2. Secondo Hansen, è vitale rientrare sotto le 350 parti per milione di CO2 altrimenti rischiamo di mandare tutto il sistema climatico fuori equilibrio causando danni incalcolabili.

Inizialmente, era stato annunciato anche l'intervento di Ugo Bardi per Milano il 2 Dicembre - purtroppo però ho dovuto dare forfait per altri impegni. Peccato, mi sarebbe piaciuto conoscere Hansen, ma sarà per un altra volta. Se voi avete modo di andarci, però, ne vale sicuramente la pena e se qualcuno ha voglia di fare un riassunto di qualcuno di questi incontri, lo pubblico volentieri su "Cassandra.



James Hansen in Italia

Il grande climatologo James Hansen sarà in Italia dall’1 al 4 dicembre, per presentare il suo libro “Tempeste, Il futuro del clima del pianeta e l’urgenza di agire”, di cui abbiamo già pubblicato qui una recensione.
In seguito sono elencati gli appuntamenti previsti.
Ho letto e curato, con Luca Mercalli, Tempeste, l’edizione italiana di “Storm of my grand children”, perché lo ritengo un libro importante, come ho scritto nell’introduzione che è riportata in seguito.
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Mercoledì 1 dicembre, dalle ore 20 alle 21, Radio Popolare Milano. Hansen intervistato da Sylvie Coyaud.
La trasmissione va in onda in diretta anche sulle altre radio del network, quindi si potrà tele-intervenire (numero telefonico 02 33.001.001, email diretta@popolarenetwork.it, SMS 331 62 14 013)
Giovedi’ 2 dicembre, ore 10.30, Politecnico di Milano. Conferenza “Il futuro del clima del pianeta e l’urgenza di agire”. Interverranno Marino Gatto e Telmo Pievani. Ci sarà un ampio spazio per il dibattito.
La locandina dell’iniziativa è disponibile qui.
Giovedi’ 2 dicembre, ore 18,30, Milano, Rotonda della Besana.
Incontro nell’ambito della mostra “2050: Il pianeta ha bisogno di te, con Telmo Pievani e Frank Raes.
Venerdi’ 3 dicembre, ore 21, Torino, Circolo dei lettori.
Conferenza: “Clima, l’urgenza di agire. La natura e le leggi della fisica non scendono a compromessi
Introduce Luca Mercalli. Intervengono Mario Salomone, Antonello Provenzale, Giovanni Paesano, Erik Balzaretti.
La locandina dell’iniziativa è disponibile qui.
Sabato 4 dicembre, Roma, ore 19, Palazzo dei Congressi, EUR.
Presentazione di “Tempeste” alla Fiera dell’editoria “Più libri più liberi“. Modera Sylvie Coyaud.

venerdì 26 novembre 2010

Oddio, nevica.... ma allora il riscaldamento globale è una bufala!


Gli scienziati del mondo presi alla sprovvista dalla tempesta di neve

Notizie dell'ultimissimo momento: il riscaldamento globale non lo è! 
"Questa è arrivata adesso: una recente tempesta di neve lascia gli scienziati completamente basiti"

Dr. J. Hansen, NASA. "Che cosa posso dire? Questa non l'avevo vista arrivare. Una tempesta di neve? Non posso argomentare contro una cosa del genere."


Il pannello intergovernativo sul cambiamento climatico ha aperto una sessione di emergenza per rispondere al problema
"Benvenuti, amici scienziati!!"
"NEVE? CHE Cxxxx!?"
"Come è pouto succedere?"
"Una vita di ricerca rovinata"
"Ordine, ordine!"



Nel frattempo, altri climatologi accolgono le notizie senza scomporsi
"Viene Luglio, e vi dimenticherete tutti della neve e crederete al nostro imbroglio di nuovo!"
"Wa-ha-ha!"


La prossima settimana: la pioggia in Europa nega la realtà della siccità in Africa


Fonte

giovedì 25 novembre 2010

Un millimetro all'anno


Alcuni dati molto recenti dalle misure satellitarie segnalato da Psyorg e anche dal blog "Crisis". Misurare il livello dei mari non è cosa semplice, ma lo si fa con metodi indiretti basati sulla "trazione" gravitazionale che agisce sui satelliti, che è proporzionale alla massa che sorvolata. 


I dati sono chiari: il livello dei mari si sta alzando. Questo è causato sia dallo scioglimento dei ghiacci continentali, sia dall'aumento di temperatura dell'acqua che ne causa l'espansione. In entrambe i casi, è un effetto del riscaldamento globale.

Per ora è una cosa piccola. Le misure satellitarie (sensibili alla variazioni della massa degli oceani) ci fanno vedere un aumento di circa 1 millimetro all'anno nel periodo considerato, ovvero di circa 5 anni. Dato che lo scioglimento dei ghiacci è cosa che avviene ormai da qualche decennio, siamo a parlare di qualche centimetro di crescita negli ultimi 50 anni. Più o meno è nel range previsto dai modelli, come si vede in questa figura; presa dal rapporto 2007 dell'IPCC.




Dice Debora Billi su Crisis che "forse non è ancora ora di trasformare la nostra casa in montagna in una villetta al mare, ma il cambiamento c'è." E, infatti, è proprio questo il punto. Tutti i grandi cambiamenti cominciano piccoli - bisogna intervenire prima che diventino grandi. E ignorarne l'esistenza è ancora peggio.

venerdì 19 novembre 2010

Prepararsi per l'inverno più freddo degli ultimi 1000 anni


Da political Irony 

Gratis!! Attrezzo ufficiale, verificato, per lo sbufalamento del global warming.

1. Tagliare lungo la linea tratteggiata
2. Orgogliosamente piazzare verticalmente sulla neve accumulata
3. Prendere nota della profondità misurata per screditare instantaneamente tutti gli studi scientifici sul global warming.

Bonus: lo si può anche tenere orizzontalmente per confermare scientificamente l'innegabile fatto che la terra è piatta.



Ha cominciato già Emilio Fede sul TG4 a dire che questo inverno sarà "il più freddo negli ultimi 1000 anni". Ha seguito ultimamente a parlare di inverni rigidissimi tal Madrigali, noto per predire ogni anno l'arrivo della nuova era glaciale.

Non si sa da dove arrivino queste idee. Sono comunque alquanto improbabili, considerando che il 2010 si avvia a essere l'anno più caldo da quando si fanno misure di temperatura.

Ma, alla prima nevicata, vedrete come strepitano, questi!

mercoledì 17 novembre 2010

Climategate: un anno dopo


Guarda questi messaggi scandalosi!!

Un anno fa, subito dopo la notizia del furto delle email private dal server del Climate Research Unit, quello che sarebbe poi diventato noto come "Climategate", scrivevo definendolo un avvertimento mafioso contro gli scienziati. Lo era.

Per chi lo ha inventato e sfruttato per i propri scopi, il climategate è stato un successo. La leggenda degli scienziati imbroglioni si è sparsa facilmente, come fanno tutte le leggende. Così, oggi, ogni volta che si parla di clima, viene sempre fuori qualcuno che dice "ma ho sentito dire che gli scienziati hanno truccato i dati." E' stata una facile vittoria dei professionisti della propaganda contro gli scienziati, poco abituati a questo tipo di battaglia.

Tuttavia, ogni sconfitta è un insegnamento per chi la subisce, che non si farà imbrogliare un'altra volta. Ed è anche vero che a vincere imbrogliando ci si fanno dei nemici. C'è una ragione se il blog "Cassandra" è nato poco dopo il Climategate.

martedì 16 novembre 2010

Intervista a Rajendra Pachauri, presidente dell'IPCC - parte III


In questa terza e ultima parte dell'intervista, Rajendra Pachauri, presidente dell'IPCC;  ci racconta qualcosa su quelle che ritiene le priorità che fronteggiamo. Su questo punto, per la verità, Pachauri appare un po' convenzionale anche se corretto. Forse più interessante è la sua risposta sul suo romanzo "Ritorno ad Almora", dove viene fuori una ricerca della spiritualità che viene, probabilmente, dalla sue origini culturali in India.

Prima di partire con l'ultima parte dell'intervista a Rajendra Pachauri, fatemi fare un commento generale: da quello che mi ha detto e da altro materiale che appare su internet, viene fuori una persona di grande entusiasmo, capace di un incredibile attivismo e - soprattutto - di onestà specchiata. Quest'ultima qualità l'hanno dovuta ammettere anche i suoi detrattori, ritrattando le infami accuse che avevano lanciato contro di lui (come potete leggere nella prima parte dell'intervista). Fra le altre cose, il suo entusiasmo e la sua correttezza vengono fuori anche dalla disponibilità che ha dimostrato a rispondere alle mie lettere e alle mie domande; cosa rara da parte di persone a quel livello. Vi posso dire che è un piacere conversare con Pachauri via email.

Nessuno è perfetto, di Rajendra Pachauri possiamo dire che ha fatto degli errori di comunicazione - più che altro con il suo romanzo che è apparso in un momento infelice, dando ai suoi nemici la possibilità di attaccarlo anche su quello. Ma la posizione di Pachauri è difficilissima: come presidente dell'IPCC fa da parafulmine a tutti gli attacchi lanciati dalle forze dell'anti-scienza. Immaginatevi per un momento di essere voi al suo posto e potete capire come sarebbe difficile, forse impossibile, resistere ad attacchi concertati da gente senza scrupoli e che sono anche dei razzisti (come potete leggere in questo post).

Quindi, probabilmente Pachauri è l'uomo giusto per essere alla testa dell'IPCC (e in effetti è stato recentemente confermato): uno dei pochi in grado di uscire dalla tempesta a testa alta. Io l'ho definito un eroe della scienza del clima e secondo me merita di essere chiamato così. Finché abbiamo uomini come lui, c'è speranza. 

Ciò detto, ecco l'ultima parte dell'intervista.


5. Dr. Pachauri, il cambiamento climatico è soltanto una delle molte sfide che l'umanità sta fronteggiando oggi. In aggiunta, ci sono altre forme di inquinamento, erosione del suolo, esaurimento delle risorse minerali, fra le quali il petrolio e altri. Un problema che vedo spesso e che si tende a vedere un singolo problema come se fosse il solo di qualche importanza e scartare tutti gli altri. Questo è tipico dei litigi da quattro soldi fra i "picchisti" e i "climatisti", ognuno che sostiene che un problema è più importante degli altri. Lei, Dr. Pachauri, si trova nella posizione di essere alla testa dell'IPCC ma di non essere uno specialista nella scienza del clima. Così, lei può avere una visione più vasta di molti di noi. Cosa pensa delle priorità che fronteggiamo? Quali sono i problemi più importanti e dove dovremmo allocare le nostre risorse?

Essenzialmente, quello su cui dovremmo focalizzarci globalmente è l'ottenimento di uno schema sostenibile di crescita e sviluppo. Tenendo presente la definizione di sviluppo sostenibile descritta dalla Commissione Bruntland, un tale schema di sviluppo dovrebbe andare incontro alle necessità della generazione corrente senza mettere a repentaglio la possibilità delle generazioni future di soddisfare le loro necessità. Il cambiamento climatico è dunque soltanto parte di un problema molto più importante che ha a che fare con l'esaurimento e la degradazione delle risorse naturali della Terra e dei suoi fragili ecosistemi. Io credo che dobbiamo adottare politiche e allocare risorse per ridare vita e restituire alla salute una varietà di beni comuni globali. Dobbiamo tenere il benessere umano al centro dei nostri sforzi che si espandono da una regione all'altra e attraverso le generazioni. Io credo che il nostro problema principale sia di essersi allontanati dall'armonia della natura e questo si può correggere non soltanto attraverso l'innovazione e nuove tecnologie ma anche attraverso cambiamenti nello stile di vita e modi di comportarsi.

6. Nella recente esplosione di polemiche sul cambiamento climatico, credo che abbiamo tutti imparato che una bella storia può attirare di più l'attenzione del pubblico che dei fatti senza vita. Allora, potrebbe raccontarci qualcosa a proposito del suo ultimo romanzo?

Il mio romanzo, "Ritorno a Almora” è essenzialmente un viaggion verso la comprensione dello spirito umano e che cosa costituisce l'anima dell'essere umano. Il messaggio che ho cercato di mettere insieme nel libro è l'enfatizzare che raggiungere un alto livello di spiritualità e di sublimazione del comportamento umano non richiede vivere in un monastero o rinunciare al mondo. Lo sviluppo spirituale è qualcosa che la maggior parte degli esseri umani normali  possono ottenere. Il libro è un totale di 400 pagine a stampa, ma mi diverte che gli stessi detrattori che mi hanno attaccato per mezzo di bugie sulle mie operazioni finanziari e sulle mie attività professionali non hanno nemmeno risparmiato i miei umili sforzi come romanziere e hanno estratto passaggi fuori contesto e cercato di infangare il mio lavoro che io credo la maggior parte dei lettori hanno trovato essere una fonte di ispirazione sul pensiero e sul comportamento umano.

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Parte prima dell'intervista a Rajendra Pachauri
Parte seconda dell'intervista a Rajendra Pachauri

Ulteriori notizie su Rajendra Pachauri, anche su dove compra i vestiti che indossa (che NON sono di Armani, nonostante le accuse che gli hanno fatto) la trovate a questo link: http://www.livemint.com/2010/02/02003231/Pachauri-blames-global-lobbies.html

In questa intervista fatta a Taipei, invece, potete avere qualche idea della posizione di Pachauri sul fatto di essere vegetariano e di come questo può aiutare a ridurre l'impatto umano sull'ecosistema:
http://award.godsdirectcontact.net/en/news/her20100321163605274.htm


Qui trovate un articolo di Pachauri sul "Guardian" dove commenta gli attacchi contro gli scienziati sulla questione del climategate. http://www.guardian.co.uk/commentisfree/cif-green/2010/mar/26/dont-hound-the-climate-scientists